martedì 15 ottobre 2019

Lutto perinatale: la testimonianza di un'ostetrica

 di Denise Montinaro


La parola nascita nell'immaginario comune è istintivamente legata alla gioia, alla vita.

Eppure a volte nascita, gravidanza e parto si legano alla parola morte. Accade spesso, anche se pensare a questa associazione crea ancora grande disagio: si fa fatica a parlarne, nonostante le famiglie colpite da lutto perinatale siano numerose.

Il 15 ottobre è la giornata dedicata a tutte loro. E' la giornata della consapevolezza sul lutto in gravidanza e dopo la nascita, conosciuta in tutto il mondo come Babyloss


Il Babyloss nasce dall'esigenza di rompere il silenzio e, attraverso l'informazione, dare un sostegno concreto alle famiglie.


Perchè, come già in passato abbiamo avuto modo di riflettere, i genitori che perdono un figlio in gravidanza o dopo il parto spesso sono soli ad affrontare il turbinio di emozioni scatenate da quella perdita. E, qualche volta, come se non bastasse tanto dolore, si trovano a fare i conti con operatori impreparati che, con le loro parole dette o, a volte, non dette, con i loro gesti aggiungono sofferenza alla sofferenza.

Ma qual è il punto di vista degli operatori sul tema del lutto perinatale? Qual è la loro responsabilità? A volte i loro errori, la loro indifferenza forse sono dovuti alla carente formazione sul tema, alla non-conoscenza. Forse anche per loro sarebbe importante maggiore sostegno.

Oggi abbiamo voluto dare voce ad una di loro, Maria Grazia, un'ostetrica attenta e sensibile alla tematica, la cui riflessione riportiamo qui di seguito. 
Con le sue parole vogliamo, anche quest'anno, ricordare tutti i bambini attesi e persi e unirci idealmente in un grande abbraccio con i loro genitori.

Il 15 ottobre è la giornata mondiale della consapevolezza sulla perdita di un bambino durante la gravidanza e dopo la nascita.
Giornata dedicata al ricordo… a dar voce al silenzio di tutti i bambini
”mai esistiti “,ma tanto attesi, percepiti, vissuti, amati, idealizzati….
Ogni anno una famiglia italiana su sei vede la trasformazione di un sogno in tragedia.
Prima di provare a dare una mia testimonianza come operatore “Ostetrica” vorrei fare delle domande aperte, con l'intento di creare una discussione che porti a riflettere su alcuni punti, a mio avviso fondamentali….
Come reagisce un operatore durante la scoperta di una diagnosi di morte in gravidanza o dopo la nascita?
Come può essere d'aiuto e non provocare un ulteriore trauma per i genitori con il suo intervento?
Quanto è importante l'educazione, l’informazione e la sensibilizzazione sul tema del lutto perinatale?
Quanto è importante la continua formazione da parte di tutti gli operatori?
Quante parole sbagliate inadeguate possono essere risparmiate?
Come possiamo evitare l’imbarazzo sordo dovuto alla non conoscenza, alla non comprensione alla paura che circonda il lutto?
Quanto è importante il giusto supporto ospedaliero sociale e familiare?
Come operatori … che responsabilità abbiamo per ridurre al minimo ai genitori di precipitare nel vuoto enorme?
Come comunicare una diagnosi di questo tipo” l'assenza del battito cardiaco del loro bambino”?
Come cercare di non sminuire il dolore in base all'epoca gestazionale? (es. aborti precoci)
Quanto è importante per i genitori avere vicino personale preparato per trasferire il giusto supporto nell’immediato… durante e dopo?
Insomma … di cosa necessitano i genitori?
Purtroppo per la società un bambino che nasce con gli occhi chiusi, … È un bambino mai esistito…
I genitori necessitano il riconoscimento sociale del propri figli.
Cosa accade a noi operatori?
Pronto soccorso… accogli una mamma…
Il suo viso lo riconosci… è preoccupato… nella maggior parte dei casi il motivo che spinge le madri a fare un controllo è la riduzione dei movimenti fetali oppure l'assenza…
Dai una priorità… e fai in modo di percepire il battito cardiaco nel più breve tempo possibile...
Posso solo affermare che quando ti trovi davanti a un’immagine ecografica di 4 camere cardiache ferme… non puoi scordare lo sguardo di quelle madri... sono in attesa e speranzose di ricevere un una risposta che tutto proceda fisiologicamente…
Invece le loro percezioni erano giuste…
Nel cuore ti rimangono e non si scordano le loro reazioni , le espressioni facciali, l'incredulità lo stato di shock…
Oppure la reazione di immobilità… rimanere inermi…

… poi ancora il pianto ostinato, a singhiozzi e le urla di richiesta...
Perché ?Perché? Dottore o dr.ssa ne è sicura ?
Non è vero… si sta sbagliando… mi faccia andare a casa…

Ecco come si può non rimanere colpiti da tutto questo…
Vi assicuro che non c'entra l'empatia… a volte pensi che non avresti mai voluto essere di turno... Cerchi di contenere le tue emozioni…
A volte ho pianto… mi sono sempre chiesta se ho fatto bene…
…se ho saputo stare in silenzio… e non essere giudicante…
Mi sono anche domandata se ho saputo stare vicino evitando di dire cose sbagliate…
…non puoi scordare anche la freddezza di alcuni genitori nessun pianto niente traspare nessuna emozione ma dentro sono sicura che percepiscono il grande vuoto e il senso di dolore immenso che li affligge...


Io ho nel cuore tanti bambini e tanti genitori… nel mese di ottobre ho sempre ricordato questi “piccoli angeli “volati in cielo troppo presto…

Poi ci sono le sensazioni provate durante l'assistenza al parto...
provate e percepite... sulla pelle grazie ad un organo di senso meraviglioso “ il tatto”…
Ogni volta che ho accolto un bimbo senza vita… ho desiderato e sperato che da lì a poco il cuoricino battesse… che da lì a poco il bimbo piangesse… non si può scordare la sensazione di atonicità di un piccolo corpicino che nasce senza vita…
Con questa testimonianza vorrei ricordare tutti quei bimbi che per la società non sono mai esistiti, ma che invece sono stati tanto amati, attesi e percepiti…


Il rientro a casa dopo un turno…
Oggi non hai potuto gioire con i genitori ed accogliere la vita ma la morte…
Vi assicuro è devastante anche per noi operatori…
Ti ritrovi a piangere… piangi, provi a sfogarti a parlare con i tuoi affetti… ti sfoghi…
Ti chiedi PERCHÉ?
Non hai risposte a quei perchè... ti chiedi ancora e se avessi fatto così?...
Se fossi stata più incisiva, se avessi detto questo in un altro modo?
Come avrà percepito la mia presenza questa coppia...

In alcune esperienze tragiche bisognerebbe forse sostenere anche gli operatori psicologicamente…
Ti rimane il ricordo...
22 settembre... Viola ❤️
12 ottobre... Nicolò... e poi 8 agosto... 15/4... ecc. ecc. ... nel cuore ... ❤️

Perché quando una persona cara diventa un ricordo, il ricordo diventa tesoro...♥️

Ostetrica: Maria Grazia Perrone ♥️

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