ESPERIENZE DI NASCITA in ospedale raccontate dalle madri pugliesi

Quando parliamo di nascita lo facciamo spesso con un misto di gioia e dolore.

Gioia, per la meraviglia di accogliere una nuova vita tra le braccia e nella nostra comunità.

Dolore, per i racconti che arriveranno alle nostre orecchie e che ancora troppo spesso ci confermano che c'è ancora tanta strada da fare per poter parlare di buona nascita, rispettosa dei tempi, dei diritti e dell’integrità delle donne, anche in Puglia.

Le esperienze raccontate dalle donne che hanno partorito negli ospedali pugliesi ci segnalano numerosi passi indietro nell’assistenza alla nascita, soprattutto nel periodo di emergenza covid-19 e nonostante le recenti raccomandazioni nazionali e internazionali

Sulla nostra pagina facebook puoi trovare nuove segnalazioni e testimonianze ricevute.

Ci auguriamo che le azioni fatte finora e quelle in cantiere possano ridurre sempre più le esperienze negative, portando in primo piano l’importanza di un buon inizio di vita per raggiungere obiettivi di salute e benessere a lungo termine.


----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Di seguito alcune delle numerosissime testimonianze arrivate a Rinascere al Naturale nel solo mese di luglio 2020 da donne che hanno partorito nei vari ospedali pugliesi:



“Queste disposizioni sono inaccettabili!
Sono prossima al parto e non posso pensare che da un giorno all'altro ci siano queste ordinanze così restrittive.
Tamponi per tutti?
Dotate gli ospedali dei macchinari per il risultato veloce del tampone!
Perché devo rischiare di non condividere la mia gioia più grande con il padre di mio figlio?!
Vado e vengo dall'ospedale per i tracciati, e solo durante il travaglio serve il risultato del tampone?!?”

“Da ieri hanno iniziato a fare i tamponi covid a tutte le partorienti.In attesa del momento del parto, dovremmo sostare in delle sale 'covid' nell'altra sala del reparto finché non arriva il risultato.
Ed il papà?! se non arrivano in tempo i risultati del tampone!??”

“Andare in un'altra regione?..... partorire in casa?”

“Non hanno fatto entrare il mio compagno e ho sofferto la sete perché non pensavo di dover arrivare carica di monetine...la sera del parto quelle che avevo le usate per "cenare" dal distributore e per l'acqua...ma era poca fino al giorno dopo!!! “

“Io ho partorito alle 19:30 e visto che il risultato sarebbe uscito oggi non volevano proprio fargli vedere la bimba...ho dovuto implorare l'infermiera”

“Partorienti quasi simultanee, lasciate sole in Puglia e in compagnia dei mariti in Piemonte... Chi me lo  spiega?”

“Io ero letteralmente immobilizzata a letto dopo il cesareo, da sola non sarei riuscita nemmeno a mangiare! Ma come si fa?!!!”

“Ho dovuto partorire da sola, in isolamento, mi hanno tolto il bambino appena nato per 12 ore, fin quando non arrivasse l’ esito del tampone, una esperienze bruttissima!!!”

“L’idea di dover passare il travaglio ed il parto da sola mi distrugge..
Non mi sto godendo la gravidanza perché questo è il mio pensiero fisso...”

“Sono stremata dall'intervento e non avere assistenza almeno dal marito, qui significa non mangiare: lasciano i vassoi sui tavoli e vanno via, nonostante le richieste di aiuto rispondono: "si tra poco vengo" e non viene mai nessuno.
Ti portano il bambino dal nido dopo 12 ore dalla nascita e ovviamente senza assistenza è difficilissimo attaccarlo al seno o prenderlo per cambiare posizione.”

 “Sono in isolamento in attesa dell'esito tampone ed ho finito i fazzoletti...
Non sapevo dovessi portare la carta igienica” 

“Grazie mille, cercavo proprio un modo per dar voce a questo disagio che sembra non interessi a nessuno non è un capriccio ma un diritto della partoriente non essere sola ..”

 --------------------------------------------------------------------------------------------------------


CONTRIBUISCI ANCHE TU AL DIRITTO AD UNA NASCITA IN PUGLIA (E IN ITALIA)

In questi mesi stiamo dedicando un grande impegno a questa causa che riteniamo di fondamentale importanza per tutti noi. Ma crediamo che solo se ci sarà una mobilitazione collettiva potremo ottenere i risultati sperati.



Cosa puoi fare tu?

🌻 se sei una futura mamma o un futuro papà preoccupat@ per gli attuali protocolli ospedalieri
🌻 se sei una mamma o un papà che ha avuto di recente un bambino
🌻 se sei parte di un'associazione attiva sul territorio nazionale, oppure un professionista che si occupa di nascita, genitorialità, salute, oppure un cittadino desideroso di fare la propria parte a tutela dei diritti delle madri, dei padri e dei neonati

puoi: 

✅ sostenere le nostre azioni in modo semplice, sottoscrivendo le nostre iniziative, 

aiutarci a mappare le procedure e i protocolli delle varie strutture ospedaliere, diventando referente per il tuo territorio regionale,

agire in prima persona per il riconoscimento dei tuoi diritti di madre/padre, con il supporto dei nostri suggerimenti. 

Nella pagina Micro Azioni per una Nascita Rispettata in Puglia  ti indichiamo passo passo come procedere.



È ora di agire insieme e di ottenere delle risposte, affinchè non ci arrivino più testimonianze come quelle ricevute sino ad oggi!



Denise Montinaro, Esterina Marino

Presidente e Vicepresidente di Rinascere al Naturale

2 commenti:

  1. Ho scritto per giorni alla bacheca di Emiliano, mi ha risposto che nn ci sono espressi divieti quindi pare che ogni ospedale faccia n po' quello che gli pare, concretamente, a parte le lettere senza risposta che abbiamo già inviato in molte, che cosa possiamo fare?

    RispondiElimina
  2. Ciao Cabiria,stiamo lavorando ad una nuova mail, rivolta ai vari ospedali ed enti regionali, che potrà essere sottoscritta da tutti, madri, padri, associazioni, professionisti, cittadini.
    Ma è opportuno continuare a farsi sentire individualmente, mandando, se non l'hai già fatto, una lettera all'ospedale, alla direzione sanitaria e alla direzione generale dell'ASL, mettendo in copia l'assessorato alla salute, il sindaco (in quanto tutore della salute pubblica), la nostra associazione e anche, eventualmente, un paio di testate locali. Chiedi di poter avere vicino il tuo compagno o una persona a tua scelta, facendo velocemente riferimento alle indicazioni nazionali e internazionali (OMS e ISS) sui diritti della partoriente in questo periodo e alle procedure già adottate nelle regioni del nord, più colpite dal contagio. Una lettera breve e rispettosa, ma con una richiesta chiara.
    Lo stiamo consigliando alle donne in attesa e alcune hanno iniziato a farlo. È una chance concreta in più.

    Nella lettera scritta dalle prime mamme leccesi, pubblicata sul nostro blog, puoi trovare dei riferimenti utili
    https://www.facebook.com/412126825505887/posts/3151349481583594/

    RispondiElimina