lunedì 4 febbraio 2019

A Taranto una giornata di studio e confronto per migliorare il percorso nascita

Sabato 2 febbraio 2019 si è svolta a Taranto, presso l’auditorium dell’ospedale SS Annunziata, una giornata di studio per analizzare i risultati di una ricerca effettuata dall’Ordine delle Ostetriche di Taranto, circa il percorso nascita nella provincia di Taranto (i dati sono stati raccolti attraverso questionari forniti alle mamme utenti dei 4 punti nascita tarantini: clinica Bernardini, ospedale SS Annunziata, ospedale di Castellaneta e ospedale di Martina Franca).

Subito dopo si è aperta una tavola rotonda per discutere sui dati e sulle prospettive future del percorso nascita in provincia di Taranto.

Noi di Rinascere al Naturale eravamo presenti a rappresentare le madri, le utenti del percorso nascita e a chiedere di poter prendere parte attivamente ai processi decisionali, come raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e da numerosi documenti nazionali e internazionali.

Ci rendiamo conto che la strada è lunga e c’è tanto lavoro da fare verso quel rispetto della nascita riconosciuto come approccio più salutare per madre e neonato che da anni promuoviamo.

Serve riconoscere veramente che la protagonista dell'evento è la madre insieme a suo figlio e che, rafforzando le loro competenze, la nascita può essere vissuta come soddisfacente in tutti i sensi.


Abbiamo potuto sentire ancora una volta la forte paura delle complicanze e come l'assistenza sia permeata dalla cultura del rischio. Vogliamo invitare a riflettere sul fatto che molte complicanze sono conseguenze di interventismi, spesso attuati per routine o per accelerare, laddove la semplice attesa e l’assecondare il movimento libero della donna potrebbero proteggere dai rischi degli interventi.

Predominante ancora la presenza medica nella sala parto e nel post-partum, a discapito della fisiologia della nascita, alla quale basterebbe l’ostetrica come figura competente. Attualmente, infatti, la figura dell'ostetrica non ha l'autonomia e l'importanza che dovrebbe avere, come suggerito dalle Linee Guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’Istituto Superiore di Sanità.

Registriamo con rammarico come il primo bonding tra madre e neonato, importantissimo nelle prime ore dopo il parto, non trovi spazio in contesti medicalizzanti che vedono, in ogni neonato sano, un potenziale neonato a rischio.

Pochissimo si è parlato di come sostenere meglio l'allattamento, di quali possano essere le strategie di miglioramento per il futuro.

Altra tematica fondamentale, il parto dopo cesareo sembra restare un obiettivo quasi impossibile da raggiungere, nonostante raccomandazioni e Linee Guida suggeriscano che ripetuti cesarei siano più pericolosi per le donne, e che debba sempre essere offerto di partorire naturalmente dopo uno e anche due cesarei.

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Nonostante molto ci sia ancora da fare, prendere coscienza dello stato attuale, analizzare i dati ed organizzare giornate di discussione, informazione e condivisione come quella di sabato, è un inizio che ci dà speranza.
Ci auguriamo che questo sia il primo passo per affrontare un cambiamento necessario e richiesto a gran voce dalle mamme e dalle famiglie. Questo cambiamento sarà possibile solo lasciando spazio al confronto costruttivo tra tutte le parti interessate, che dovranno avere come obiettivo comune la tutela della salute, intesa non più come mera assenza di malattie, ma come l’equilibrio di tutte le sfere del benessere: fisico, psicologico e sociale.

Vogliamo ringraziare l'Ordine delle Ostetriche di Taranto, nella persona di Anna Maria Epifani, per il lavoro svolto e per l’invito rivoltoci.
Ringraziamo anche il dottor Michele Grandolfo per l'aiuto che offre, tramite le indagini da lui curate, nel compiere passi significativi verso il miglioramento nel percorso nascita tanto necessario.

Ringraziamo le mamme e i piccoli, che raccogliendo il nostro invito, hanno partecipato a questa giornata, testimoni del fatto che è urgente il coinvolgimento di queste ultime nella ridefinizione del percorso nascita e che non è più tempo di stare a guardare.

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