Se pensi al tuo parto può essere che, oltre alla gioia per la nascita di tuo figlio o figlia, altre emozioni poco piacevoli accompagnino il ricordo: forse non credi di aver ricevuto un'assistenza adeguata, forse non ti sei sentita rispettata. Può essere che tu non comprenda il perchè di tutta quella medicalizzazione, dell'ossitocina, di quella manovra dolorosa con le dita in vagina, della kristeller, dell'episiotomia o del cesareo, perchè nessuno ti ha spiegato, nessuno ti ha chiesto il permesso, nessuno ti ha avvisato riguardo quello che stavano facendo sul tuo corpo (o su quello del tuo bambino). Forse ti è stato urlato contro, sei stata offesa anzichè essere sostenuta. O al tuo bambino hanno dato formula (latte artificiale) o glucosata contro il tuo parere e senza il tuo consenso. Forse senti di aver subìto malasanità o violenza ostetrica. O, semplicemente, credi che l'esito del tuo parto sia stato condizionato da un'assistenza non appropriata o che il tuo bambino sia stato allontanato da te per ore senza reale motivo medico.
Purtroppo non si può tornare indietro, nessuno può restituirti il parto che non hai avuto ma, oltre a chiedere sostegno per elaborare la tua esperienza e tirare fuori pensieri ed emozioni, c'è qualcos'altro che puoi fare e che è pienamente nel tuo diritto: scrivere all'Ufficio Relazioni con il Pubblico del tuo ospedale o della tua ASL, segnalando le eventuali criticità nell'assistenza al tuo parto.
COME SI SCRIVE UNA LETTERA DI SEGNALAZIONE?
Se credi che i tuoi diritti non siano stati rispettati o non hai avuto un'esperienza di parto soddisfacente, fai la tua segnalazione scrivendo direttamente all'URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) dell'ASL, cercando l'indirizzo mail sul sito web della tua ASL.
Puoi mandare la mail in copia anche all'assessorato alla Sanità della Regione e a Cittadinanza Attiva (ex Tribunale dei Malati).
MOLTO IMPORTANTE: suggeriamo di scrivere una mail con toni educati, senza giudizi, accuse e offese, solo riportando i fatti oggettivi e le proprie sensazioni fisiche o emotive che ne sono conseguite. Per esempio, invece di scrivere "il tale operatore mi ha offesa" puoi scrivere "mi sono sentita offesa" oppure "il tale operatore ha pronunciato tali parole, che mi sono arrivate come un'offesa". Invece di scrivere "gli operatori sono stati incompetenti/aggressivi/irrispettosi" meglio scrivere "gli operatori hanno fatto questo e questo", riportando dati oggettivi, non valutazioni soggettive dell'operato di medici, infermieri ed ostetriche. Il modo in cui si scrive una segnalazione, infatti, è importante per evitare, a nostra volta, accuse di calunnia o diffamazione.
Nella lettera puoi evidenziare i punti di forza e le buone prassi nell'assistenza ricevuta, se ci sono stati, oltre a quelli che non ti hanno lasciata soddisfatta.
E' possibile fare esplicitamente nomi degli operatori, avendo sempre cura di evitare le offese.
Trovi un esempio di lettera di segnalazione qui.
Non aver paura a scrivere all'URP dopo il tuo parto e non esitare a farlo anche se è passato un po' di tempo: esprimere la nostra soddisfazione o insoddisfazione per un servizio per il quale paghiamo, in qualità di contribuenti, è un nostro diritto, ma anche un nostro dovere nei confronti delle altre mamme. Un servizio, anche se pubblico, deve dar conto del gradimento degli utenti. Segnalare quello che non va serve a promuovere un cambiamento in meglio. Siamo certe che, se tutte lo facciamo, la nostra voce non potrà più rimanere inascoltata!
Per la Puglia abbiamo messo a disposizione un elenco parziale di indirizzi mail utili qui.
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