domenica 9 gennaio 2022

Accompagnatori, pelle a pelle e allattamento: le disposizioni regionali (Puglia)

In Puglia arriva la nuova circolare regionale sulle disposizioni urgenti in area ospedaliera. Dalle testimonianze, emerge tuttavia che tali disposizioni sono sistematicamente violate. 

 

Porta la data del sei gennaio 2022, l’ultima circolare regionale indirizzata ai Direttori Generali delle ASL pugliesi, ai Direttori Generali delle Aziende Ospedaliere Universitarie, ai direttori delle Centrali Operative, ai Direttori degli IRCCS pubblici e privati e ai legali rappresentanti degli Enti Ecclesiastici privati di tutta la regione. Oggetto della comunicazione sono le disposizioni urgenti da applicare nella gestione dell’attuale fase pandemica in ambito medico e ospedaliero.

Sono due i punti in cui sono esplicitamente indicate le misure da attuare nel percorso nascita, ma è ancora più interessante la specifica, necessaria, tra accompagnatore e visitatore.

Infatti, se il visitatore è, da definizione, colui che si reca “a far visita ad un paziente in modo che egli possa trarre giovamento dal contatto con le persone care”, l’accompagnatore è, invece, “colui che accede alla Struttura assistenziale a causa di specifiche necessità del paziente, come minori, donne in stato di gravidanza, persone non autosufficienti o fragili”, e altro. L’accompagnatore si configura, quindi come un diritto inalienabile del paziente e, sebbene regolamentato da norme rigide e inflessibile specificate nella circolare, in alcun modo la sua presenza viene messa in discussione.

In particolare, come esplicitato nella circolare nel primo punto relativo ai percorsi nascita, anche nell’attuale fase pandemica, “è prevista la presenza di una sola persona a scelta della donna, salvo motivate esigenze organizzative che dovranno essere adeguatamente e tempestivamente rappresentate alla donna”. Requisito per entrare in reparto in qualità di accompagnatore è, ad oggi, il Green Pass Rafforzato.

Nella seconda parte della circolare, relativa alle indicazioni operative, riguardo al percorso nascita si legge: “è sempre consentito il contatto pelle-a-pelle e il rooming-in, anche per madri Covid-19 positive, a meno di condizioni cliniche materne o neonatali gravi”, e ancora “se il neonato necessita di cure fornite dalla Terapia Intensiva Neonatale, bisogna garantire alla madre il libero accesso a un’area dedicata e separata utilizzando le misure di prevenzione”. Ancora un accenno alla presenza del padre: “Il padre o altri visitatori dovranno essere muniti di Green Pass Rafforzato per accedere al Reparto”. E, in ultimo, riguardo all’allattamento: “tutti i lattanti, inclusi quelli le cui madri sono SARS-CoV-2 positive, dovrebbero essere alimentati secondo gli standard definiti da WHO/UNICEF, mentre si adottano le necessarie misure di controllo e prevenzione dell’infezione. È raccomandato mettere i neonati in contatto pelle-a-pelle con la madre tempestivamente dopo la nascita per almeno un’ora e incoraggiare le madri a comprendere quando il neonato è pronto per poppare, offrendo aiuto se necessario”. 

Immagine dal web
La Regione ribadisce quindi linee guida e disposizioni, esplicitando la figura chiave
dell’accompagnatore e il diritto della partoriente a praticare il pelle-a-pelle, avere il suo bimbo in stanza e vicino, anche in caso di positività al Covid, e usufruire del sostegno all’allattamento da parte del personale sanitario

Eppure, dalle numerose testimonianze giunte alla nostra associazione emergono ancora costanti e ripetute violazioni di quanto disposto dalla circolare presso i punti nascita e le maternità pugliesi. Divieto per i padri di accedere in reparto, assenza non giustificata e non motivata di un accompagnatore, partorienti lasciate sole in travaglio, durante il parto e anche nel post-parto, con conseguente difficoltà soprattutto in caso di cesareo. Separazione madre-neonato come regolare amministrazione, anche nelle partorienti negative, e purtroppo anche prima della pandemia. Sostegno insufficiente all’allattamento nei primi giorni.

Sono numerose le segnalazioni pervenute in merito alla situazione dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, dove la presenza del padre, inizialmente ammessa solo durante la fase espulsiva, è stata nuovamente negata, durante il parto ma anche nei giorni di degenza. Insufficiente il sostegno all’allattamento in molti punti nascita della provincia. Ancora il Vito Fazzi di Lecce, segnalato per la separazione precoce tra madre e neonato, con conseguente impossibilità di attuare il contatto pelle-a-pelle, prassi che spesso compromette anche una buona riuscita dell’allattamento.

L’associazione Rinascere al Naturale, che da nove anni si impegna per la diffusione di buone pratiche e per l’attuazione di percorsi nascita rispettosi nella regione Puglia (e non solo), raccoglie e dà voce alle numerose testimonianze delle madri, ma anche di una parte del personale sanitario che, dall’interno, scontrandosi con cattive abitudine e lacune gravissime, cerca di cambiare la situazione.

Chiediamo che vengano recepite e attuate le ultime disposizioni emanate dalla Regione e un’adozione omogenea e coerente dei protocolli indicati, in tutte le maternità e in tutti i punti nascita. 

 

  Valeria Nicoletti
 
 
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