Il lutto perinatale segue le fasi di qualsiasi altro lutto relativo alla perdita di una persona cara, per cui a momenti di incredulità, di rabbia ("perché proprio a me?"), si alternano momenti di tristezza profonda e senso di colpa (“ho fatto qualcosa di male per provocare la morte del mio bambino”).
COME AFFRONTARE L’ELABORAZIONE DI QUESTO LUTTO?
Se i genitori, se la madre in particolare non ha una storia pregressa di lutti o di traumi, ha una rete di sostegno importante, una buona relazione con il partner e altri fattori protettivi, è molto probabile che pian piano il lutto venga elaborato, vale a dire che il dolore diventa più tollerabile e si passi dall’amore in presenza all’amore in assenza. È molto importante, inoltre affinché questo avvenga, che la madre e il papà vengano ben accompagnati dalle figure sanitarie coinvolte.
È fondamentale salutare il proprio bambino, fare per esempioun calco della manina o del piedino, che sia segno tangibile dell’esserci stato per quel bambino e scegliere un rito successivo, una volta a casa (scrivere una lettera al bambino, lanciare un palloncino, ecc.).
Quando invece il lutto si blocca, si nega un fisiologico stato depressivo o al contrario si sconfina in uno stato depressivo patologico o in disturbo post traumatico da stress, allora è importante che la mamma e il papà ricevano un trattamento psicoterapico incentrato sull’elaborazione del trauma, per prevenire che tale esperienza possa anche avere conseguenze importanti su eventuali altri figli.
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