Il mio miracolo in Albania

 Sono mamma bis da pochi giorni.

Vivo a Tirana, Albania. 

Il primo bimbo è nato a 40+5 giorni con un taglio cesareo, 4 anni fa. Ho avuto una gravidanza bellissima. All’ultima visita, il giorno prima del cesareo, il medico stima il peso del bimbo di 4 kg. Io non avevo avuto nessuna contrazione, così lui decide che il cesareo era meglio per me. Mi fido, anche perché ero poco informata, e nasce il mio piccolino. Lui sta benissimo, 4 kg esatti! Io mi ritrovo “invalida” fisicamente per quasi un mese, con dolori e non riuscivo a prendermi cura di lui completamente. Non lo vivo male il cesareo, sono nata anche io e i mei tre fratelli con taglio cesareo, ma mi rimane l’amaro di essermi arresa troppo in fretta alla decisione del medico. 

Voglio una nuova gravidanza, e già so che farò un parto naturale! Anche se già il giorno in cui la dottoressa del consultorio mi conferma la gravidanza, mi parla della 38 settimane, per programmare il cesareo. Io le rispondo di no, che partorirò naturalmente! Lei mi sorrise, e mi rispose che ne avremmo parlato più in là. Dopo di lei, mi metto in moto per cercare un medico che mi appoggi nella mia scelta. Non avevo idea di come sarebbe stato difficile, ma non impossibile. 

Ne incontro troppi, e ne sento di tutti i colori, anche la più tremenda “lasciare orfano il tuo bambino” anche la più ridicola “partorire come una signora con il cesareo”.

Devo ammettere che il mio istinto mi parlava chiaro: dovevo riprendermi la mia femminilità e capacità di portare fino in fondo la mia gravidanza. Fare il parto naturale non era una decisione per me, era qualcosa che mi veniva da dentro. 

Ho vissuto i mesi della gravidanza in una montagna russa di emozioni. Dopo i primi incontri con i medici, che mi elencavano tutti i rischi possibili per il vbac, io cambiavo idea, ma solo per poco. Puntualmente, mi svegliavo di notte e ritornava la mia voglia, la mia convinzione che il parto naturale era meglio per me. 

Ad aprile, per caso, su internet, ho conosciuto Denise, di Rinascere al Naturale. La telefonata con lei, una sconosciuta, ma che riusciva a capirmi meglio di tutti i medici professionisti che avevo incontrato, mi ha tolto ogni dubbio. 

“Tu sai partorire e il tuo bimbo sa nascere!!! Per partorire, devi spegnere il cervello razionale e lasciare che funzioni il cervello arcaico!!!” Queste sue parole sono diventate il mio mantra!

Così continuo dritto per la mia strada. 

Traduco nella mia lingua il piano parto, che ho preso in prestito, dal gruppo “chat per le mamme”

Ne ho distribuito tante copie, a medici e ostetriche che incontravo, così la mia volontà era scritta nero su bianco, specificata per bene, e mi spianava la strada. Questo mi ha davvero aiutata, perché tante ostetriche, dei vari turni, mi dicevano che avevano letto il mio piano parto, e lo avrebbero rispettato. Visito più volte l’ospedale , cerco di conoscere piu ostetriche, vedo la sala parto. Cerco di famigliarizzare con l’ambiente, perché sarò sola in ospedale. Mi informo, leggo, segui i video di una ostetrica molto brava su internet, pratico posizioni e tecniche di respirazione. Il supporto maggiore me lo danno le mamme del gruppo “chat per le mamme”. Li tutte le mie domande e tutti i miei dubbi trovano risposta. Devo ringraziare molto Daiana, mamma ed ostetrica è eccezionale, ma anche tutte le altre.

Solo alla 37 settimane ho deciso in quale ospedale partorirò (ospedale Koco Gliozheni) dopo averne visto altri tre. Lì il personale mi è sembrato più propenso al vbac, ma non totalmente pro. Dipende tanto dal medico di turno. Io ho avuto la fortuna di partorire con la dottoressa più convinta dei benefici del VBAC di tutta la mia nazione! 

Il mio parto inizia venerdì, 27 ottobre, ore 16 e 30, rottura delle acque, a 40+6 settimane, senza nessuna attività di contrazione dolorose.

Vado all’ospedale, fanno monitoraggio tutto ok, confermato rottura acque.

Io firmo per tornare a casa, contro il loro protocollo per ricovero a rottura sacco.

Dalle 22 alle 24 di quella sera ho contrazioni ogni 10 min, dolori leggeri. Dormo serena con qualche dolore sporadico. Al mattino e durante tutta la giornata del 28 ottobre si fermano le contrazioni. I liquidi scendono ancora.

Alle h 16 e 30, dopo 24h dalla rottura delle acque, piangendo, molto scoraggiata,torno in ospedale, monitoraggio ok, nessuna attività di contrazione.

Mi ricoverano reparto patologia perché rischio infezione per rottura acque da più di 24h.

In questo reparto arrivo verso le 20, dove trovo 2 ostriche allegre e chiacchierone come me, che mi tengono compagnia in un altro monitoraggio, lungo 40 minuti. Li succede il mio miracolo, contrazioni ogni 8min, alcune anche 5 min, forti ma brevi.

Sono felicissima! Mi dicono che mi trasferiscono nel reparto nascite, sono vicina al parto, dopo avermi fatto le analisi del sangue e una dose di antibiotico in via profilattica.

Verso le 22 ricovero con contrazioni che durano fino alle 24 circa, forti ma ancora distanti.

Poi mi addormento e mi sveglio serena dopo 2 ore. Non ho avuto contrazioni. 

Faccio la prima visita vaginale velocissima, ero a solo 2cm dilatazione.

Dalle 2 di notte fino alle 6 del mattino, 29 ottobre, cerco di dormire per recuperare forze per l’indomani, ed ho contrazioni forti, ma ogni 30 o 40 min.

Le ostetriche mi rassicurano, sono gentili e mi invitano al riposo, sono state un amore, tutte con me.

Dalle 6 non prendo più sono, e fino alle 9 e 30 nessuna contrazione.

È domenica, incontro il medico di guardia.

Lei mi dice che faremo altre analisi di sangue. Se i leucociti saranno più alti della norma risciò tra 6 ore al massimo, una infezione  grave per me  e il bimbo, ma comunque mi da coraggio, e mi invita a stare sulla palla per un ora, in attesa dei risultati delle analisi. Mi visita e sono a 4 cm dilatazione, fa scollamento delle membrane, delicatissima non ho sentito nulla. Dice, in parole povere, che una delle sacche, si è messa sopra il punto dove il bimbo deve spingere, per questo non riesce a darmi i stimoli giusti per far partire il travaglio. Dice che il collo  del utero, è buono, anche posizione fetale, mi incoraggia.

Alle 10 e 8 min ho l’unica contrazione spontanea, forte ma breve. Tutto fermo. 

Arrivano analisi sangue, superato il livello di sicurezza, anche se sotto antibiotico, ho in atto un infezione.

Al volo si fa ecografia.

Bimbo stima peso sui 3,8kg o 4 kg, per loro sono al limite ma ci proviamo, Ha un giro di cordone al collo, ma non darà problemi. Posizione fetale presentazione frontale, ma non sarà un problema perché il bimbo si ruoterà nel momento giusto. In più, in una delle misurazioni fatte al mio bacino, il giorno precedente, un valore era più baso per un bimbo di queste dimensioni, ma ci proviamo lo stesso.

Hanno visto anche un tumore nel eco, ma non ho chiesto di proposito di cosa si trattasse, se fosse stato un problema lo avrebbero detto.

Mi rifà visita ero a 6-7cm, la dottoressa si entusiasma nel visitarmi, il bimbo è già impegnata, mi dice, posizione ottima. Mi sorride e mi dice : “c’è la farai benissimo a partorire da sola, ma non abbiamo tempo per rispettare la tua fisiologia al 100%. Sono le 10 e 40, sono passate 43 ore dalla rottura sacco ed ho in corso un infezione. Abbiamo solo altre 5 ore max 6 in cui lavorare sul parto. “

Alle 11 inizio mini dose ossitocina, fino alle 12 e 30, non un minuto in più! 

Mi avvisa: se nel mentre avremmo sofferenza fetale andremmo in sala per cesareo d’urgenza!!!!

Tutto il tempo monitoraggio fetale e contrazioni. 

Il mio corpo ha reagito alla grande, subito partono le contrazioni, forti come della sera prima che erano state spontanee. Il battito sempre perfetto. 

L’ostetrica non mi lascia in attimo sola, il protocollo è così, ma lei lo supera, mi coccola, parliamo tanto è gentile ed ottimista, mi da tanto coraggio.

Mi chiede sempre se ho stimolo di defecare o spingere. Quest’ultimo lo sento nelle ultime contrazioni, verso le 12 e 30. Una spinta leggera e involontaria mai provata prima.

Lei si rallegra, ci siamo mi dice! Chiama medico, vuole visitarmi lei stessa. Aspettiamo il medico, nel mentre ho ancora stimolo di spingere.

L’ostetrica mi spiega che devo spingere in un certo modo. Quello con cui io mi ero preparata, con respiro e spinte leggere, richiedeva tempo, che io non avevo. 

Decido di fidarmi di lei. Mi convince che devo avere un parto breve e tutto dipende dalla forza che ci mettero.

In tanto visita, tutto perfetto, ero in fase espulsiva, il mio bimbo reagiva benissimo con un battito da campioni. Alla fine, tutto dipendeva da lui.  Le contrazioni le ho passate sulla palla, e con il respiro erano accettabili. 

Si aumenta dose ossitocina, perché le contrazioni erano brevi, per la fase espulsiva servivano più lunghe.

Sul wc, sul letto su un fianco e per terra facendo uno squot, sono state le tre posizioni che lei mi ha consigliato, le ho provate tutte ed erano utili per fase espulsiva. 

In una delle forte spinte che faccio, posizione squot, sento qualcosa che inizia a farsi strada per uscire! Lei non vedendo nulla in quella posizione mi esclama, di già?!?!!? nella successiva spinta della stessa contrazione sento un rumore è l’ostetrica mi dice che il bimbo ha lacerato qualcosa perché si vede sangue per terra.

Niente panico, ormai la strada era intrapresa, non si poteva tornare indietro. Non ricordo bene, ma mi pare che mi ha invita a fare le altre spinte a letto di fianco, per vedere meglio. Il bimbo era lì. Continuo ancora per pochissimo in quella pozione finche non si preparano con grembiuli e luci e mi hanno messo in posizione ginecologica subito. 

Fin qui l’ostetrica mi incoraggiava a spingere con tutte le forze che avevo nella pancia, trattenendo il fiato.

Era faticosissimo, ma anche io ho provato una specie di trance, le pause piccole erano piene di rilassamento, stavo tanto bene, poi ripartiva l’onda veloce e io, la cavalcavo con tanta forza e determinazione! 

Non ho urlato per nulla.

Messa in posizione ginecologica la musica cambia. Dolori forti, mettono le mani sulla mia vagina e fanno dei cerchi, mi dicono di mettere tutta la forza che ho. Io qui ho cominciato ad urlare, non capivo da dove usciva tutta quella voce, sentivo di tutte, ero un fiume in piena! Intorno a me tante faccie nuove, con camici di colori diversi, che io noto solo nelle pause brevissime, e mi chiedo quando erano sbucciate la. Nessuna mi distruba, anzi credo si sono riunite per assistere al mio miracolo. Molto velocemente, tra urli miei spaventosi che non controllavo affatto, sento proprio la testa calda uscire, avevo forza per un altra spinta, ci provò! Vedo una persona, non ricordo chi, che fa una leggera pressione sulla mia pancia, non faccio neanche in tempo ad incavolarmi, anche se non mi ha fatto nessun male, guardo l’ostetrica che sta aspettando giù il bambino è vedo uscire tutto il corpicino bianco del mio amore. Era fatta, velocissimo! Ho voluto chiamarlo Ilir (libero in italiano) 4.5 kg per 56 cm! Sono le 14 e 10! Non capisco bene come ci sono riuscita! Me lo mettono subito sulla pancia. Sono emozionata, ma resto razionale, perché mi avvisano che sta uscendo anche la placenta. 

Non la tagliate !!! Mi dicono che ha smesso di pulsare nel giro di pochi minuti, perché aveva cambiato colore, e mi invitano a toccare il cordone per credere. Io mi fido della dottoressa, se lei dice che è ora di tagliare si farà. E procedono dopo il mio consenso. In tanto in lacrime di gioia bacio il mio bimbo, ma sono disturbato da movimenti di mani nella mia vagina. È la dottoressa ed un altro medico che mi chiedono se sento male quando mi toccano. Dico di sì, allora anestesia totale per 15 min perché devono cucire la lacerazione, subito. Prendono il bimbo, che starà calmo al nido mentre dorme, nudo aspettando un altro pelle a pelle con la sua mamma, per un bel po’ di tempo, forse anche 2 ore, non lo so. 

Intanto io mi sveglio dalla anestesia, penso che sto sognando, tocco la pancia ed è piena solo di amore, io ho partorito il mio bambino! Sono tranquilla ma voglio svegliarmi presto, so che il mio bimbo mi aspettta. 

Non ho avvisato nessuno della nascita, neanche il mio compagno! 

Faccio due telefonate, a lui, mia madre, messaggio il medico capo reparto, che ha firmato come approvato il mio piano parto, e che si è raccontato per telefono con tutti i medici di questi due giorni in ospedale, di stare attentissimi a me. mandato un messaggio sulla chat per le mamme, per avvisare e ringraziare. E poi basta. Appena mi sento pienamente sveglia, ho senso di vomito. Chiamo infermiera.

Mi sento svenire, ma mi danno subito le cure per far salire la mia pressione scesa a 80! Di nuovo un bel gruppo di persone attorno a me che si prendevano cura di me. Mi mettono ossigeno nella bocca e lentamente la pressione sale, io mi sento sempre meglio, finché non recupero del tutto.

Ancora un po’ di minuti lì, e mi spostano in una sala dove incontro mio figlio, pelle a pelle per quasi tre orette, subito prende il seno e ci raggiunge pure il papà. 

Siamo felici! 

La vita ha vinto tutte le paure.

In questi mesi, specialmente questi ultimi giorni, e in particolare le ultime ore, sono state un constante cambiamento di umori ed aspettative per me, tra il cesario che mi attendeva in agguato, ed il mio istinto che mi diceva che arrendersi non era possibile. Il mio non era un desiderio, tanto meno un capriccio, mi partiva da dentro, dal mio utero che chiamava per un parto naturale, dal mio bimbo che si sentiva forte abbastanza per supportare il percorso verso la luce di questo mondo bellissimo che lo attendeva, dalla mia parte irrazionale che mi dicevo che io ero capace di partorire, avevo la forza di tutte le donne, la profondità di tutti i mari e i limiti del cielo.


❤️

Leggi anche la nascita di Ilir vista con occhi delle Volontarie della Chat per le Mamme: https://www.facebook.com/RinascereAlNaturale/posts/pfbid0apMAJJcxoPFVNBX9mzGsEsH7uakSpYu4ADmdKsKCdkyxtpHT9DFEMxQuWpub4UAgl




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