venerdì 18 marzo 2016

Parto in casa dopo cesareo: il Comitato per la Buona Nascita incontra la FNCO per ristabilire il diritto di scelta della donna e dell'ostetrica

Finalmente arriva un po' di respiro per tutte coloro, donne ed ostetriche, che si sono sentite ingiustamente private dei propri diritti a seguito del parere tecnico pubblicato dalla FNCO a luglio 2014, a proposito dell'assistenza domiciliare a donne precesarizzate. L'azione intrapresa dal Comitato per la Buona Nascita (vedi qui) è arrivata ad un punto decisivo il 13 febbraio quando una delegazione dello stesso è stato ricevuto dal Comitato Centrale della FNCO.

Il parere tecnico pubblicato dalla FNCO a luglio 2014









Di seguito riportiamo il resoconto dell'incontro, condivisibile anche dal link https://docs.google.com/document/d/1yuZTd3SYYMgDjHgn1-QpXdN7fIieVpZJJYh6Fx3GRWQ/edit
Vi chiediamo la massima diffusione.





RESOCONTO DELL’INCONTRO DI UNA DELEGAZIONE DEL COMITATO PER LA BUONA NASCITA CON IL COMITATO DIRETTIVO DELLA FNCO (13-02-2016)

Premessa
Il 18 ottobre 2014, durante la Prima Giornata Nazionale della Buona Nascita, promossa ed organizzata dal Comitato per la Buona Nascita, viene presentato ai partecipanti e sottoscritto dagli stessi un documento redatto da un team di legali e consultabile al link https://docs.google.com/document/d/1m5mvJ6UrORkQYp5PdY5uOO9qkfa2q-XeGJd7WHvLk7s/edit?pref=2&pli=1. Tale documento analizza il Parere Tecnico, pubblicato nel luglio del 2014, con cui la Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche (di seguito FNCO) afferma, in sintesi, che le donne precesarizzate non debbano essere assistite a domicilio da ostetriche, neppure a fronte della sottoscrizione di un consenso informato, ledendo in tal modo sia l’autonomia professionale dell’ostetrica che il diritto all’autodeterminazione della donna, qualora precesarizzata.
Con tale documento vengono rivolte delle richieste al Ministero della Salute e alla FNCO, a cui il documento stesso viene poi inviato dal Comitato, contestualmente alla richiesta di un incontro. Nello specifico alla FNCO si chiede di rivedere la posizione espressa nei confronti di VBAC e HBAC, di rivedere il monito rivolto alle ostetriche libere professioniste, riconoscendone la competenza in ordine alla valutazione del singolo caso, di stralciare dal proprio Parere Tecnico la parte in cui si disconosce alla donna il diritto di autodeterminarsi rispetto alla propria salute e al proprio corpo scegliendo il luogo del parto.
In riferimento alla richiesta, la Presidente della FNCO Maria Vicario programma un incontro con il Comitato per la Buona Nascita in data 13-02-2016.

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In data 13-02-2016, presso la sede della FNCO, una piccola delegazione del Comitato per la Buona Nascita, costituita dall’Ostetrica Rosaria Santoro, dall’Ostetrica Francesca Bartolozzi e da Denise Montinaro, accompagnata dall’Avvocato Virginia Giocoli, viene ricevuta dal Comitato Centrale della FNCO nella persona di Maria Vicario, la Presidente, Silvia Vaccari, Marialisa Coluzzi, Iolanda Rinaldi, Antonella Cinotti e Maria Pompea Schiavelli.
La Presidente Vicario introduce l’oggetto dell’incontro contestualizzandolo: chiarisce che il Parere Tecnico pubblicato nel luglio 2014 nasce come risposta –redatta sulla base delle vigenti Linee Guida- ad un quesito espressamente posto al Comitato Centrale della FNCO, a seguito della pubblicazione e diffusione del video-documentario “Freedom for Birth”, incentrato sulla storia di un’ostetrica ungherese imprigionata per aver assistito parti a domicilio. Con tale quesito si chiede al Comitato Centrale della FNCO di esprimersi riguardo l’assistenza al parto a domicilio nelle donne precesarizzate.
Con un lungo e approfondito dibattito, che si svolge in un clima di dialogo e proficuo confronto, emerge chiaramente che la FNCO, per esplicita ammissione e rassicurazione del Comitato Centrale, non ha potere di porre un veto sull’assistenza al VBAC e HBAC, e che il Parere Tecnico citato rimane solo un parere che, analogamente alle Linee Guida, conserva il valore di raccomandazione ma non ha valore predittivo e non può dunque imporre o vietare alcuna scelta assistenziale alle ostetriche.
Pertanto il Parere in oggetto, come può far intendere la stessa collocazione nella sezione del sito internet della FNCO dedicato alle FAQ, si propone come supporto all’operato delle giovani professioniste che, non potendo far pieno affidamento sulla propria esperienza nella valutazione dei singoli casi, possono cercare nelle FAQ una guida. In alcun modo il Parere Tecnico si rivolge alle ostetriche che già assistono VBAC e HBAC e non intende sostituirsi alla loro personale competenza ed esperienza, che rimangono gli strumenti con cui un’ostetrica deve valutare una gravidanza ed un parto, anche in donna precesarizzata, nel rispetto delle indicazioni precauzionali formulate in materia dall’Istituto Superiore di Sanità. A ulteriore conferma di tali rassicurazioni l’Ostetrica Rosaria Santoro, avendo comunicato alle astanti di assistere a domicilio un elevato numero di donne precesarizzate e pluricesarizzate, anche a causa di uno scarso ed inefficace sostegno al VBAC riscontrabile nelle strutture pubbliche dell’area geografica in cui opera, riceve dalle rappresentanti della FNCO esplicita manifestazione di rispetto e approvazione.
La Presidente e i membri del Comitato Centrale rassicurano inoltre sul fatto che non è loro intenzione avviare alcun provvedimento disciplinare nei confronti di ostetriche che assistano VBAC e HBAC, anche a fronte di eventi avversi, indiscutibilmente possibili e non azzerabili in qualunque parto.
Infine le rappresentanti della FNCO chiariscono che non possono e non intendono porre alcun veto alla donna: il diritto di scelta è riconosciuto e tutelato dalla medesima istituzione.
Accogliendo la ragionevolezza di quanto emerso dalla conversazione, la nostra delegazione fa notare che il messaggio non risulta analogamente chiaro dal Parere Tecnico pubblicato. Emerge dunque che tale pubblicazione è solo uno stralcio, equivocabile ed evidentemente poco appropriato, di un Parere Tecnico più ampio, non reso pubblico: il testo pubblicato ha il difetto di non far comprendere il reale messaggio del Parere Tecnico integrale e, per la sua forma sintetica, è facilmente oggetto di fraintendimenti. La delegazione del Comitato per la Buona Nascita e l’Avvocato Virginia Giocoli chiedono pertanto una rettifica del comunicato pubblico oppure che, in ogni caso, venga stralciata dal testo la parte in cui si disconosce alle donne il diritto di autodeterminarsi rispetto alla propria salute e al proprio corpo. Respingendo tale richiesta, il Comitato Centrale della FNCO accetta invece di chiarire la questione rispondendo ad un apposito quesito che verrà elaborato e posto dal Comitato per la Buona Nascita.
Dall’incontro emerge l’attenzione verso obiettivi comuni e il proposito della FNCO di collaborazione con il Comitato per la Buona Nascita e con le donne, anche mediante un maggior coinvolgimento e futuri incontri.

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Nota conclusiva
Il presente documento è stato inviato in tempo utile al Comitato Centrale della FNCO per presa visione. Il Comitato centrale della FNCO non ha manifestato volontà di rettifica.

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