giovedì 6 novembre 2014

Prima Giornata Nazionale della Buona Nascita, considerazioni e prospettive

a cura del Comitato per la Buona Nascita


Sono trascorse già due settimane dalla prima edizione della Giornata Nazionale della Buona Nascita, ma la sua eco non si è affatto affievolita, tutt'altro: risuona con forza e si rinnova nelle speranze e nelle prospettive che questa manifestazione ha creato.
Non si è trattato infatti di un semplice evento, un convegno, un incontro informativo fine a se stesso, ma della prima importante tappa di un percorso che, nel cuore di noi organizzatrici e in quello di molti dei partecipanti, sembra destinato a portare ad una nuova fase in tema di assistenza alla nascita in Italia.
La Giornata, fortemente voluta e organizzata con poche risorse e grandi sacrifici dal neo-costituito Comitato per la Buona Nascita, si è arricchita del contributo e della presenza di numerosissime voci, alcune molto note, che hanno creduto insieme a noi nell'importanza di unire le forze per perseguire il comune obiettivo e che si sono ritrovate tutte insieme il 18 ottobre a Roma, presso la Città dell'Altra Economia, la medesima sede che il giorno precedente ha ospitato, non a caso, il Convegno Nascere al meglio nel nuovo millennio: Il cordone ombelicale e la placenta.

Nello specifico tema della Giornata è stato il parto naturale dopo cesareo e la libertà
di scelta, tema di grande attualità in un momento che oseremmo definire tristemente storico: per la prima volta il diritto alla libera scelta nell'ambito della vita personale e della salute di un individuo viene legato all'esistenza di determinati requisiti, e non a caso oggetto di tale discriminazione sono le donne. In particolare si è rivolta l'attenzione verso la presa di posizione della Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche (FNCO), che nello scorso luglio ha emanato un parere tecnico in cui dichiara 'indisponibile' il diritto di scelta della donna con pregresso taglio cesareo riguardo il luogo del parto, diffidando le ostetriche dall'incoraggiare o assecondare una donna che, dopo aver subito un precedente cesareo, voglia vivere un successivo parto naturale travagliando o partorendo in casa, o comunque all'esterno di una struttura ospedaliera.
Gli organizzatori ma anche tutti coloro che hanno partecipato all'iniziativa hanno inteso manifestare la propria contrarietà verso questa presa di posizione che, oltre ad essere piena di criticità ed incoerenze e neppure supportata da evidenze scientifiche, come è emerso chiaramente nell'arco della giornata, appare fortemente lesiva dei diritti della donna, della persona e della stessa dignità professionale dell'ostetrica.
Grandi assenti della Giornata, non a caso, le rappresentanti della FNCO. Qualcuno si è stupito di questa assenza, pertanto risulta doveroso chiarire come mai non sia stato loro rivolto l'invito. A ridosso della pubblicazione del parere tecnico a cura del Comitato Centrale della Federazione, l'Associazione Rinascere al Naturale che oggi fa parte del Comitato per la Buona Nascita ha preso l'iniziativa di redigere una lettera, indirizzata alla FNCO, in cui si manifestavano le proprie perplessità e il proprio sconcerto riguardo il parere in questione. La lettera è stata sottoscritta da diverse associazioni e gruppi, dal Forum PartoNaturale.net, anch'esso facente parte del Comitato, da Innecesareo Onlus, dal gruppo Facebook Noi Vogliamo un VBAC e da Un Sorriso sulla Pancia. La lettera è stata inviata con raccomandata A/R ed anche tramite posta elettronica alla presidenza della FNCO la quale in quasi tre mesi non ha dato alcuna risposta. La stessa lettera è stata pubblicata nel sito dell'associazione delle autrici, condivisa in molti altri siti delle associazioni firmatarie e di altre, copiata, sottoscritta personalmente ed inviata via mail all'indirizzo della Presidenza della FNCO da un numero imprecisato e non irrilevante di persone. La stessa mail è stata anche inviata a tutti i Collegi d'Italia, tra i quali uno solo si è espresso, ma esclusivamente per dichiararsi unanimemente concorde con la posizione della FNCO, senza ulteriori spiegazioni, senza minimamente argomentare, senza cenni alle numerose criticità del documento evidenziate nella missiva. Il testo della lettera alla Federazione è diventato anche una petizione on line pubblicata a nome di Innecesareo, iniziativa che ha raccolto a tutt'oggi quasi novecento firme, anche di molti operatori. Dalla FNCO per mesi sempre solo silenzio. Tali fatti fanno supporre che non ci sia alcuna disponibilità ad una ritrattazione della posizione assunta, pertanto l'incontro è stato pensato non come uno spazio di confronto tra donne, operatori e Federazione, ma solo come spazio di discussione per soggetti che non condividano la posizione della Federazione stessa e che vogliano affermare la loro contrarietà: dopo aver a lungo cercato e sollecitato il dialogo, con la prima Giornata Nazionale della Buona Nascita le donne, ed insieme a loro gli operatori, decidono di agire fattivamente per tutelare i propri diritti minacciati.
In particolare durante la mattinata si è tenuto un incontro a porte chiuse, per soli iscritti, durante il quale hanno relazionato ostetriche e medici che hanno portato contributi più strettamente legati alla tematica dei diritti nel parto: le ostetriche Laura Castellarin, Ivana Arena, Verena Schmid e la dottoressa Susanna Marroccu hanno destato grande interesse in un pubblico sopraggiunto dalle più disparate regioni,
presentando un quadro della situazione a partire dalla propria personale esperienza, esortando gli operatori della nascita ad agire in difesa delle donne e della propria professione, esortando le stesse donne a far valere i propri diritti partendo dall'utilizzo di strumenti come il piano del parto, analizzando i fattori di successo in un vbac ed aprendo delle prospettive concrete di cambiamento in tema di nascita e, nello specifico, di parto naturale dopo cesareo, anche in casa. Unanime è stato il consenso per questa iniziativa che è apparsa come la prima vera occasione di incontro tra donne ed operatori, un'occasione per concretizzare un'alleanza tanto pubblicizzata ma sinora inesistente nella sostanza: Erano molti anni che sognavo una campagna per la buona nascita (...) avete realizzato un mio sogno” ha affermato Ivana Arena, e ancora “Sono felicissima che finalmente si trovino donne ed ostetriche insieme, perchè son trent'anni che aspettiamo questo momento” sono state le parole di Verena Schmid. Le ostetriche meno conformate alle linee tracciate da altri hanno potuto sentire di non essere sole, che le donne le tutelano perchè anche loro possano fare la stessa cosa nei confronti delle donne. Unanime anche il proposito di rendere proficuo e fattivo questo incontro.
Successivamente è intervenuto un team di avvocati che in questi mesi ha lavorato
alacremente per rispondere in termini legali alla presa di posizione della FNCO: Elisa Brizzi del Forum PartoNaturale.net, Alessandra Battisti di Human Rights in Childbirth Italia e Virginia Giocoli di Freedom for Birth Rome Action Group hanno illustrato i loro pareri riguardo le molte criticità del comunicato da un punto di vista giuridico e le azioni che noi del Comitato abbiamo intrapreso e che intendiamo intraprendere a tutela del diritto di scelta della donna. In particolare l'avvocato Elisa Brizzi ha annunciato che in data 10 ottobre c.a. è stata depositata un'interrogazione parlamentare a risposta scritta a firma dell'on. Gessica Rostellato, sollecitata dal Comitato per la Buona Nascita e redatta dall'avvocato Brizzi. Con essa si chiede al Ministro della Salute di esprimersi in merito alla tutela dei diritti fondamentali che il comunicato della FNCO sembra ledere (il testo dell'interrogazione parlamentare è visionabile al link http://banchedati.camera.it/...). Infine l'avvocato Virginia Giocoli ha dato lettura di un documento che, in seguito ad uno spazio dedicato al dibattito, è stato sottoscritto da 85 presenti. Tale documento, che verrà inviato alla FNCO e al Ministero della Salute e potrà essere utilizzato in maniera non ancora definita per perseguire i comuni obiettivi, è disponibile per la presa visione al link   https://docs.google.com/.. e si potrà sottoscriverne i contenuti firmando una dichiarazione di adesione volontaria (che sarà disponibile a breve).

Subito dopo la pausa pranzo il programma ha ripreso il via con un fitto avvicendarsi di interventi tecnici, testimonianze di vita, proposte di lettura, brevi intermezzi musicali, interessanti proiezioni ed anche un piccolo spazio dedicato ai più piccoli.
Elisabetta Malvagna con Verena Schmid
Le ostetriche Valeria Barchiesi, Vanda Covre ed Eleonora Laera (che ha sostituito Rosaria Santoro nella presentazione dei dati pugliesi) hanno aperto delle interessanti finestre su alcune realtà regionali in tema di parto in casa, rispettivamente Lazio, Campania e Puglia. Ivana Arena, Elisabetta Malvagna e Gabriella Falcicchio hanno presentato, con un piacevole coinvolgimento del pubblico presente, i libri di cui sono autrici, rispettivamente Dopo un cesareo della Bonomi, Il parto in casa nella nuova edizione a cura de Il Leone Verde, Il primo sguardo edito da Fasidiluna e scritto, oltre che
Gabriella Falcicchio

dalla Falcicchio, da Zlotnik, Bortolotti e Tortorella. Le amiche di Freedom for Birth Rome Action Group, Gabriella Pacini e Mirta Mattina hanno presentato il loro contibuto attraverso una drammatizzazione con coinvolgimento del pubblico e, grazie alla proiezione di La prestazione - Sex like birth, hanno dato l'opportunità di riflettere anche attraverso la risata. Martina Carabetta ha fornito lo spunto per
Valeria Barchiesi
comprendere come il parto possa avere importanti ripercussioni su altri aspetti della maternità, a cominciare dall'allattamento, e l'ostetrica
Valentina Bonomi è intervenuta per suggerire alle donne quali siano gli strumenti utili per operare una scelta consapevole. Alla voce degli esperti si sono alternate le emozioni e le storie delle donne, alcune raccontate dall'attrice Marika Cazzaniga accompagnata dalle note della violinista Eris Del Prato, altre trasmesse dalla viva voce delle protagoniste, Rossella
Michele Grandolfo
e
Daniela, presenti alla Giornata, e Federica da Auckland che si è raccontata in una video intervista. Ha chiuso il pomeriggio l'autorevole intervento di Michele Grandolfo, prima di lasciare spazio alla buona musica dei No Leader e, a conclusione della Giornata, alla proiezione di Freedom for Birth.
La giornata calda e assolata ha reso piacevole per adulti e bambini trascorrere il pomeriggio all'aria aperta, in un clima di festa e di leggerezza nonostante le autorevoli presenze e il tema importante. Mamme, papà, bambini ed operatori hanno condiviso le ore con un'insolita familiarità, spostandosi dalle aree di intervento al bar allo spazio espositivo, dove associazioni ed aziende impegnate a vario titolo nella promozione della buona nascita e della buona vita hanno potuto farsi conoscere e fornire preziose informazioni agli interessati.

La Giornata Nazionale della Buona Nascita, quest'anno alla sua prima edizione ma che mira a diventare un appuntamento fisso di dialogo e confronto, sembra dunque aver dato vita reale all'alleanza a cui tanto si fa appello e l'augurio è che questa alleanza inneschi un circolo virtuoso in cui comunità scientifica ed operatori si impegnino ad arricchire le conoscenze e portino sempre nuove ed aggiornate evidenze, favoriscano il rapporto con la donna assistita fornendole l'accesso all'informazione disponibile più attuale e completa, in modo da incoraggiare la libera scelta, l'assunzione di responsabilità, l'abbandono del sentimento di delega. In questo modo, oltre a restituire competenza alla donna, l'operatore verrebbe sollevato dal carico di responsabilità che non gli compete, e che porta spesso ad attribuire all'operatore stesso, da parte della donna, il merito o la colpa di qualsiasi cosa possa accadere. Una conseguenza che questo nuovo modo di agire si porterebbe dietro sarebbe la fine del ricorso a quella medicina difensiva che oggi, tristemente, muove la maggior parte degli operatori, nel tentativo di difendersi da responsabilità che si assumono pur non essendovi tenuti. Questi comportamenti viziati portano a compromettere sempre più il ruolo delle donne, il ruolo degli operatori, i loro rapporti reciproci e, dunque, la tanto cara alleanza.
Un primo tassello è stato posto. Ora, tutti insieme, dovremo fare in modo che ne seguano presto molti altri.
Nel frattempo rimandiamo alla pubblicazione dei video dei vari interventi, che presto saranno disponibili in rete, la diffusione su ampia scala di tutti i validi contenuti emersi durante la Giornata e dei quali un breve resoconto non può di certo essere esaustivo.




2 commenti:

  1. Ciao! Ma alla fine sono stati pubblicati i video dei vari interventi? Mi viene in mente perchè sabato ho conosciuto Verena e Bea all'inaugurazione della Casa Maternità Maishamani! Grazie. Melissa

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    1. Ciao Melissa. Siamo in attesa che venga completato il montaggio delle varie riprese. Speriamo di poterle pubblicare quanto prima, ma senz'altro, appena accadrà, verrà data ampia visibilità.

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