È stato pubblicato il 20 giugno, in
occasione della Giornata Mondiale dei Rifugiati, il rapporto annuale Global Trends dell’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati.
Nell’ultimo anno, guerre e persecuzioni hanno portato ad un record
storico delle migrazioni forzate nel mondo, superando per la prima
volta la soglia dei 60 milioni di persone costrette alla fuga. Ciò
significa che 1 persona su 113 nel mondo è oggi un richiedente
asilo, sfollato interno o rifugiato. Fino a 10 anni fa, l’UNHCR
registrava circa 6 persone costrette a fuggire dalla propria casa
ogni minuto; oggi questo numero è salito a 24 ogni minuto.
La guerra in Siria rimane la causa
principale delle migrazioni forzate nel mondo e delle sofferenze ad
esse connesse. Alla fine del 2015 il conflitto ha portato almeno 4.9
milioni di persone all’esilio come rifugiati e dato origine a 6.6
milioni di sfollati interni, pari a circa la metà della popolazione
che viveva in Siria prima della guerra.
Come ci racconta Davide Lessi,
giornalista de La Stampa inviato a Presevo (Serbia) presso il centro
d’accoglienza al confine con la Macedonia, la seconda ondata diprofughi è costituita da donne siriane, afghane e irachene, con i
loro figli.
Sono circa 88 mila le persone sbarcate sulle coste greche dal primo gennaio e per la prima volta, dall’inizio della crisi migratoria, la maggioranza è costituita da donne e bambini, che fuggono seguendo la rotta balcanica, attraversando il mar Egeo e, poi, i Balcani, per raggiungere il resto della famiglia. Per le persone più vulnerabili non esistono vie legali e sicure per arrivare in Europa, come sottolinea Carlotta Sami, portavoce UNHCR per il Sud Europa.
Sono circa 88 mila le persone sbarcate sulle coste greche dal primo gennaio e per la prima volta, dall’inizio della crisi migratoria, la maggioranza è costituita da donne e bambini, che fuggono seguendo la rotta balcanica, attraversando il mar Egeo e, poi, i Balcani, per raggiungere il resto della famiglia. Per le persone più vulnerabili non esistono vie legali e sicure per arrivare in Europa, come sottolinea Carlotta Sami, portavoce UNHCR per il Sud Europa.
L’iniziativa del gruppo spontaneo FB
“Raccolta supporti babywearing per mamme in fuga dalla Siria” è
nato per offrire un sostegno a queste donne che sono costrette a
fuggire dalla guerra e a percorrere tanti chilometri a piedi con i
propri figli. Rinascere al Naturale onlus ha raccolto più di 20 marsupi e fasce portabebè, oltre a libere donazioni che hanno coperto le spese di spedizione. Alcuni dei marsupi donati erano praticamente nuovi, altri
erano stati visibilmente molto utilizzati; tutti sono stati donati
con l’augurio che possano davvero essere utili ad altri bambini e
che possano sostenerli in un abbraccio sicuro alla ricerca di dignità
e speranza altrove. I supporti raccolti sono stati già inviati al punto di raccolta di Parma e verranno presi in carico
dall’associazione MAM Beyond Borders, che si occupa del “mondo”
materno infantile ed educativo nei paesi a risorse limitate. Verranno
portati in Grecia (perché l’ospedale di riferimento in Siria è
stato bombardato lo scorso dicembre), dove le ostetriche
dell’associazione li distribuiranno direttamente alle mamme,
aiutandole ad indossarli.
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