a cura del Comitato per la Buona Nascita
Sono trascorse già due settimane dalla
prima edizione della Giornata Nazionale della Buona Nascita, ma la
sua eco non si è affatto affievolita, tutt'altro: risuona con forza
e si rinnova nelle speranze e nelle prospettive che questa
manifestazione ha creato.
Non si è trattato infatti di un
semplice evento, un convegno, un incontro informativo fine a se
stesso, ma della prima importante tappa di un percorso che, nel cuore
di noi organizzatrici e in quello di molti dei partecipanti, sembra
destinato a portare ad una nuova fase in tema di assistenza alla
nascita in Italia.
La Giornata, fortemente voluta e
organizzata con poche risorse e grandi sacrifici dal neo-costituito
Comitato per la Buona Nascita, si è arricchita del contributo e
della presenza di numerosissime voci, alcune molto note, che hanno
creduto insieme a noi nell'importanza di unire le forze per
perseguire il comune obiettivo e che si sono ritrovate tutte insieme
il 18 ottobre a Roma, presso la Città dell'Altra Economia,
la medesima sede che il giorno precedente ha ospitato, non a caso, il
Convegno Nascere al
meglio nel nuovo millennio: Il cordone ombelicale e la placenta.
Nello specifico tema
della Giornata è stato il parto naturale dopo cesareo e la libertà
di scelta, tema di grande attualità in un momento che oseremmo definire tristemente storico: per la prima volta il diritto alla libera scelta nell'ambito della vita personale e della salute di un individuo viene legato all'esistenza di determinati requisiti, e non a caso oggetto di tale discriminazione sono le donne. In particolare si è rivolta l'attenzione verso la presa di posizione della Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche (FNCO), che nello scorso luglio ha emanato un parere tecnico in cui dichiara 'indisponibile' il diritto di scelta della donna con pregresso taglio cesareo riguardo il luogo del parto, diffidando le ostetriche dall'incoraggiare o assecondare una donna che, dopo aver subito un precedente cesareo, voglia vivere un successivo parto naturale travagliando o partorendo in casa, o comunque all'esterno di una struttura ospedaliera.
di scelta, tema di grande attualità in un momento che oseremmo definire tristemente storico: per la prima volta il diritto alla libera scelta nell'ambito della vita personale e della salute di un individuo viene legato all'esistenza di determinati requisiti, e non a caso oggetto di tale discriminazione sono le donne. In particolare si è rivolta l'attenzione verso la presa di posizione della Federazione Nazionale dei Collegi delle Ostetriche (FNCO), che nello scorso luglio ha emanato un parere tecnico in cui dichiara 'indisponibile' il diritto di scelta della donna con pregresso taglio cesareo riguardo il luogo del parto, diffidando le ostetriche dall'incoraggiare o assecondare una donna che, dopo aver subito un precedente cesareo, voglia vivere un successivo parto naturale travagliando o partorendo in casa, o comunque all'esterno di una struttura ospedaliera.
Gli organizzatori ma anche
tutti coloro che hanno partecipato all'iniziativa hanno inteso
manifestare la propria contrarietà verso questa presa di posizione
che, oltre ad essere piena di criticità ed incoerenze e neppure
supportata da evidenze scientifiche, come è emerso chiaramente
nell'arco della giornata, appare fortemente lesiva dei diritti della
donna, della persona e della stessa dignità professionale
dell'ostetrica.
Grandi assenti della
Giornata, non a caso, le rappresentanti della FNCO. Qualcuno si è
stupito di questa assenza, pertanto risulta doveroso chiarire come
mai non sia stato loro rivolto l'invito. A ridosso della
pubblicazione del parere tecnico a cura del Comitato Centrale della
Federazione, l'Associazione Rinascere al Naturale che oggi fa parte
del Comitato per la Buona Nascita ha preso l'iniziativa di redigere
una lettera, indirizzata alla FNCO, in cui si manifestavano le
proprie perplessità e il proprio sconcerto riguardo il parere in
questione. La lettera è stata sottoscritta da diverse associazioni e
gruppi, dal Forum PartoNaturale.net, anch'esso facente parte del
Comitato, da Innecesareo Onlus, dal gruppo Facebook Noi Vogliamo un
VBAC e da Un Sorriso sulla Pancia. La lettera è stata inviata con
raccomandata A/R ed anche tramite posta elettronica alla presidenza
della FNCO la quale in quasi tre mesi non ha dato alcuna risposta. La
stessa lettera è stata pubblicata nel sito dell'associazione delle
autrici, condivisa in molti altri siti delle associazioni firmatarie
e di altre, copiata, sottoscritta personalmente ed inviata via mail
all'indirizzo della Presidenza della FNCO da un numero imprecisato e
non irrilevante di persone. La stessa mail è stata anche inviata a
tutti i Collegi d'Italia, tra i quali uno solo si è espresso, ma
esclusivamente per dichiararsi unanimemente concorde con la posizione
della FNCO, senza ulteriori spiegazioni, senza minimamente
argomentare, senza cenni alle numerose criticità del documento
evidenziate nella missiva. Il testo della lettera alla Federazione è
diventato anche una petizione on line pubblicata a nome di
Innecesareo, iniziativa che ha raccolto a tutt'oggi quasi novecento
firme, anche di molti operatori. Dalla FNCO per mesi sempre solo
silenzio. Tali fatti fanno supporre che non ci sia alcuna
disponibilità ad una ritrattazione della posizione assunta, pertanto
l'incontro è stato pensato non come uno spazio di confronto tra
donne, operatori e Federazione, ma solo come spazio di discussione
per soggetti che non condividano la posizione della Federazione
stessa e che vogliano affermare la loro contrarietà: dopo aver a
lungo cercato e sollecitato il dialogo, con la prima Giornata
Nazionale della Buona Nascita le donne, ed insieme a loro gli
operatori, decidono di agire fattivamente per tutelare i propri
diritti minacciati.
In
particolare durante la mattinata si è tenuto
un incontro a porte chiuse, per soli iscritti, durante il quale hanno
relazionato ostetriche e medici che hanno portato contributi più
strettamente legati alla tematica dei diritti nel parto:
le
ostetriche Laura
Castellarin,
Ivana
Arena,
Verena
Schmid
e la dottoressa Susanna
Marroccu
hanno destato grande interesse in un pubblico sopraggiunto dalle più
disparate regioni,
presentando un quadro della situazione a partire dalla propria personale esperienza, esortando gli operatori della nascita ad agire in difesa delle donne e della propria professione, esortando le stesse donne a far valere i propri diritti partendo dall'utilizzo di strumenti come il piano del parto, analizzando i fattori di successo in un vbac ed aprendo delle prospettive concrete di cambiamento in tema di nascita e, nello specifico, di parto naturale dopo cesareo, anche in casa. Unanime è stato il consenso per questa iniziativa che è apparsa come la prima vera occasione di incontro tra donne ed operatori, un'occasione per concretizzare un'alleanza tanto pubblicizzata ma sinora inesistente nella sostanza: “Erano molti anni che sognavo una campagna per la buona nascita (...) avete realizzato un mio sogno” ha affermato Ivana Arena, e ancora “Sono felicissima che finalmente si trovino donne ed ostetriche insieme, perchè son trent'anni che aspettiamo questo momento” sono state le parole di Verena Schmid. Le ostetriche meno conformate alle linee tracciate da altri hanno potuto sentire di non essere sole, che le donne le tutelano perchè anche loro possano fare la stessa cosa nei confronti delle donne. Unanime anche il proposito di rendere proficuo e fattivo questo incontro.
presentando un quadro della situazione a partire dalla propria personale esperienza, esortando gli operatori della nascita ad agire in difesa delle donne e della propria professione, esortando le stesse donne a far valere i propri diritti partendo dall'utilizzo di strumenti come il piano del parto, analizzando i fattori di successo in un vbac ed aprendo delle prospettive concrete di cambiamento in tema di nascita e, nello specifico, di parto naturale dopo cesareo, anche in casa. Unanime è stato il consenso per questa iniziativa che è apparsa come la prima vera occasione di incontro tra donne ed operatori, un'occasione per concretizzare un'alleanza tanto pubblicizzata ma sinora inesistente nella sostanza: “Erano molti anni che sognavo una campagna per la buona nascita (...) avete realizzato un mio sogno” ha affermato Ivana Arena, e ancora “Sono felicissima che finalmente si trovino donne ed ostetriche insieme, perchè son trent'anni che aspettiamo questo momento” sono state le parole di Verena Schmid. Le ostetriche meno conformate alle linee tracciate da altri hanno potuto sentire di non essere sole, che le donne le tutelano perchè anche loro possano fare la stessa cosa nei confronti delle donne. Unanime anche il proposito di rendere proficuo e fattivo questo incontro.
Successivamente
è intervenuto un team di avvocati che in questi mesi ha lavorato
alacremente per rispondere in termini legali alla presa di posizione della FNCO: Elisa Brizzi del Forum PartoNaturale.net, Alessandra Battisti di Human Rights in Childbirth Italia e Virginia Giocoli di Freedom for Birth Rome Action Group hanno illustrato i loro pareri riguardo le molte criticità del comunicato da un punto di vista giuridico e le azioni che noi del Comitato abbiamo intrapreso e che intendiamo intraprendere a tutela del diritto di scelta della donna. In particolare l'avvocato Elisa Brizzi ha annunciato che in data 10 ottobre c.a. è stata depositata un'interrogazione parlamentare a risposta scritta a firma dell'on. Gessica Rostellato, sollecitata dal Comitato per la Buona Nascita e redatta dall'avvocato Brizzi. Con essa si chiede al Ministro della Salute di esprimersi in merito alla tutela dei diritti fondamentali che il comunicato della FNCO sembra ledere (il testo dell'interrogazione parlamentare è visionabile al link http://banchedati.camera.it/...). Infine l'avvocato Virginia Giocoli ha dato lettura di un documento che, in seguito ad uno spazio dedicato al dibattito, è stato sottoscritto da 85 presenti. Tale documento, che verrà inviato alla FNCO e al Ministero della Salute e potrà essere utilizzato in maniera non ancora definita per perseguire i comuni obiettivi, è disponibile per la presa visione al link https://docs.google.com/.. e si potrà sottoscriverne i contenuti firmando una dichiarazione di adesione volontaria (che sarà disponibile a breve).
alacremente per rispondere in termini legali alla presa di posizione della FNCO: Elisa Brizzi del Forum PartoNaturale.net, Alessandra Battisti di Human Rights in Childbirth Italia e Virginia Giocoli di Freedom for Birth Rome Action Group hanno illustrato i loro pareri riguardo le molte criticità del comunicato da un punto di vista giuridico e le azioni che noi del Comitato abbiamo intrapreso e che intendiamo intraprendere a tutela del diritto di scelta della donna. In particolare l'avvocato Elisa Brizzi ha annunciato che in data 10 ottobre c.a. è stata depositata un'interrogazione parlamentare a risposta scritta a firma dell'on. Gessica Rostellato, sollecitata dal Comitato per la Buona Nascita e redatta dall'avvocato Brizzi. Con essa si chiede al Ministro della Salute di esprimersi in merito alla tutela dei diritti fondamentali che il comunicato della FNCO sembra ledere (il testo dell'interrogazione parlamentare è visionabile al link http://banchedati.camera.it/...). Infine l'avvocato Virginia Giocoli ha dato lettura di un documento che, in seguito ad uno spazio dedicato al dibattito, è stato sottoscritto da 85 presenti. Tale documento, che verrà inviato alla FNCO e al Ministero della Salute e potrà essere utilizzato in maniera non ancora definita per perseguire i comuni obiettivi, è disponibile per la presa visione al link https://docs.google.com/.. e si potrà sottoscriverne i contenuti firmando una dichiarazione di adesione volontaria (che sarà disponibile a breve).
Subito
dopo la pausa pranzo il programma ha ripreso il via con un fitto
avvicendarsi di interventi tecnici, testimonianze di vita, proposte
di lettura, brevi intermezzi musicali, interessanti proiezioni ed
anche un piccolo spazio dedicato ai più piccoli.
Elisabetta Malvagna con Verena Schmid |
Gabriella Falcicchio |
dalla Falcicchio, da Zlotnik, Bortolotti e Tortorella. Le amiche di Freedom for Birth Rome Action Group, Gabriella Pacini e Mirta Mattina hanno presentato il loro contibuto attraverso una drammatizzazione con coinvolgimento del pubblico e, grazie alla proiezione di La prestazione - Sex like birth, hanno dato l'opportunità di riflettere anche attraverso la risata. Martina Carabetta ha fornito lo spunto per
Valeria Barchiesi |
Michele Grandolfo |
La giornata calda
e assolata ha reso piacevole per adulti e bambini trascorrere il
pomeriggio all'aria aperta, in un clima di festa e di leggerezza
nonostante le autorevoli presenze e il tema importante. Mamme, papà,
bambini ed operatori hanno condiviso le ore con un'insolita
familiarità, spostandosi dalle aree di intervento al bar allo spazio
espositivo, dove associazioni ed aziende impegnate a vario titolo
nella promozione della buona nascita e della buona vita hanno potuto
farsi conoscere e fornire preziose informazioni agli interessati.
La
Giornata Nazionale della Buona Nascita,
quest'anno alla sua prima edizione ma che mira a diventare un
appuntamento fisso di dialogo e confronto, sembra
dunque aver dato vita reale all'alleanza a cui tanto si fa appello e
l'augurio è che questa alleanza inneschi un circolo virtuoso in cui
comunità scientifica ed operatori si impegnino ad arricchire le
conoscenze e portino sempre nuove ed aggiornate evidenze, favoriscano
il rapporto con la donna assistita fornendole l'accesso
all'informazione disponibile più attuale e completa,
in modo da incoraggiare la libera scelta, l'assunzione di
responsabilità, l'abbandono del sentimento di delega. In questo
modo, oltre a restituire competenza alla donna, l'operatore verrebbe
sollevato dal carico di responsabilità che non gli compete, e che
porta spesso ad attribuire all'operatore stesso, da parte della
donna, il merito o la colpa di qualsiasi cosa possa accadere. Una
conseguenza che questo nuovo modo di agire si porterebbe dietro
sarebbe la fine del ricorso a quella medicina difensiva che oggi,
tristemente, muove la maggior parte degli operatori, nel tentativo di
difendersi da responsabilità che si assumono pur non essendovi
tenuti. Questi comportamenti viziati portano a compromettere sempre
più il ruolo delle donne, il ruolo degli operatori, i loro rapporti
reciproci e, dunque, la tanto cara alleanza.
Un primo tassello è stato
posto. Ora, tutti insieme, dovremo fare in modo che ne seguano presto
molti altri.
Nel frattempo rimandiamo
alla pubblicazione dei video dei vari
interventi, che presto saranno disponibili in rete,
la diffusione su ampia scala di tutti i validi contenuti emersi
durante la Giornata e dei quali un breve resoconto non può di certo
essere esaustivo.
Ciao! Ma alla fine sono stati pubblicati i video dei vari interventi? Mi viene in mente perchè sabato ho conosciuto Verena e Bea all'inaugurazione della Casa Maternità Maishamani! Grazie. Melissa
RispondiEliminaCiao Melissa. Siamo in attesa che venga completato il montaggio delle varie riprese. Speriamo di poterle pubblicare quanto prima, ma senz'altro, appena accadrà, verrà data ampia visibilità.
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